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CHIODI  FISSI

I vasi ed i fiori, pur piacendomi molto, mi procurano malinconia, struggimento e mi ricordano un passaggio di Kafka, nel quale il personaggio confessa:” le cose che ho intorno mi appaiono talmente logore, da farmi credere che la loro vita sia ormai trascorsa e che stiano sprofondando nel nulla”.

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Poi prosegue esprimendo un desiderio quasi irrealizzabile che lo assilla e che io disgraziatamente condivido, quello cioè di “sapere come sono le cose prima che si mostrino” a lui.

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Nel tentativo irrealizzato di cogliere la verità dell’oggetto prima che la mia percezione cosciente di esso lo trasfiguri ed in un certo senso lo corrompa, percepisco i vasi di fiori, nella loro immobile vanità e nel contenere bellezza destinata a sfiorire velocemente, il veicolo più favorevole alla esplorazione di questo mio inappagabile desiderio.

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